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Chi sono gli scafisti libici? Perchè i taxi del mare continuano a fare la spola tra il nord Africa e l’Italia?

di Samir Zakaria | Negli ultimi mesi sono stati pubblicati su YouTube centinaia di video girati in mezzo al mar Mediterraneo da scafisti dell’era digitale, con un obiettivo ben preciso; fare di tutto per dimostrare che il viaggio nei loro piccoli taxi del mare verso l’Italia è veloce, divertente, privo di rischi, economico e fatto da personale esperto.

Una specie di piano B studiato nei minimi dettagli, con un target di clienti ben preciso; giovani maschi di lingua araba in cerca di un passaggio facile verso l’Europa. Più sono giovani meno problemi danno all’equipaggio.

Unica accortezza richiesta, oltre al prezzo del biglietto ovviamente, è quella di distruggere il proprio documento di identità prima della partenza, per rendere impossibile riconoscimento e successivo respingimento verso il paese d’origine, costringendo le autorità del vecchio continente a lasciarli liberi di circolare sul proprio territorio.

Nel mondo arabo queste persone vengono chiamate haraga o haragas, ovvero quelli che bruciano la propria identità. Lo stesso termine viene spesso usato anche per indicare gli scafisti che fanno la spola tra il nord Africa e l’Europa.

Dunque un bottino ghiotto per gli imprenditori del mare, visto che il tessuto sociale nei paesi nord africani è composto sopratutto da giovani tra i 18 e i 25 anni con la voglia di fuggire e far perdere le proprie tracce. Questo è dimostrato nella raccolta di alcuni video scovati online, facendo semplici ricerche usando parole chiave in lingua araba classica o dialettale.

Non si tratta del cosiddetto deep web, o lato oscuro della rete, ma di una semplice tecnica pubblicitaria per attirare sopratutto il migrante economico di lingua araba proveniente dall’Algeria, Tunisia, Libia e Marocco, con tanto di tormentone musicale montato ad hoc su un video che si presume sia stato copiato dal web.

In linea di massima i brevi filmati promozionali si suddividono in tre categorie;

A)- Video pubblicitari fatti nelle terre di origine probabilmente dai mandanti che controllano il territorio. Si tratta di pochi minuti di girato per dire, in arabo dialettale, chi contattare per il viaggio e una sintesi di quello che si farà in mare, magari anche divertendosi. Una semplice dimostrazione si trova nei video numero 4 e 4(bis). Il primo risale all’autunno scorso, mentre il secondo all’inizio della scorsa estate.

B)- Video pubblicitari fatti all’intero dei piccoli taxi del mare che sfrecciano verso l’Italia, eludendo spesso i controlli dei grandi pachidermi della marina militare, ed evitando anche le ONG, con passeggeri che cantano, festeggiano, applaudono, scherzano ad alta voce e ringraziano lo scafista. Tutto viene fatto per dimostrare che il viaggio, tutto sommato, è veloce e tranquillo, come si vede nel filmati numero 1 – 2 – 3 – 6 – 8 .

C)- Video informativi girati da persone che si trovano oramai in Italia, passeggiando per le strade delle nostre città, filmando se stessi con uno smartphone, dando consigli su come ottenere i documenti necessari per vivere nel nostro paese, oppure viverci senza documenti. Il video numero 5 dimostra che il lavoro di montaggio fatto dietro le quinte è abbastanza impegnativo.

Nella seconda categoria di video si nota più volte la presenza dello stesso equipaggio che filma diverse “corse” fatte in mare, andata e ritorno. In questi casi si tratta di un viaggio dalla costa algerina di Annaba fino alla costa sud della Sardegna, con poche persone a bordo, quasi una gita intima tra amici. Insomma un gioco da ragazzi.

Ma andiamo per ordine analizzando alcuni brevi filmati che hanno incredibilmente la struttura di una vera e propria pubblicità online, ovvero durano pochi minuti, arrivano al dunque e trasmettono un messaggio di fiducia nei confronti dello scafista.

1- Una canzone creata su misura e tanti selfie a bordo

Titolo in arabo : arrivo durante lo scorso mese del Ramadan (iniziato a metà maggio)

Pubblicato il 5/6/2018 – circa 19 mila visualizzazioni

Contenuto : una base musicale allegra e una canzone scritta in arabo e italiano che inizia con la frase “Italia mio amore, harraga per favore…”

Contenuto: giovani sorridenti che salutano e scattano foto. Montaggio fatto con il riferimento di una pagina Facebook e uno sfondo tricolore con la scritta Italia.


2- Tranquilli, stiamo andando in Italia

Titolo in arabo: il momento d’arrivo dell’imbarcazione in Sardegna

Pubblicato il 9 giugno 2018 – più di 5 mila visualizzazioni

Contenuto : Chi gira il filmato dice “ecco siamo arrivati in Italia”. Come nel video precedente, anche questo viene montato con la stessa pagina Facebook di riferimento, ma con la scritta in inglese “stai calmo e vai in Italia” su uno sfondo tricolore.


3- Facile e veloce

Titolo in arabo: momento d’arrivo di migranti algerini sul suolo italiano prima del mese di Ramadan.

Data pubblicazione: 30 maggio 2018 – più di 29 mila visualizzazioni

Contenuto : Scambi di battute in lingua italiana incerta e in lingua araba in un clima amichevole e scherzoso. Chi gira il video dice “come vedete grazie al cielo siamo arrivati”. In alto a destra la pagina Facebook di riferimento.


4- Concorrenza tra scafisti

Titolo in arabo: harraga algerini provenienti dalla Libia verso l’Italia con l’imbarcazione di Lukmàn Zawàri.

Data pubblicazione : 3 maggio 2018 – più di 8 mila visualizzazioni

Contenuto: all’inizio il tizio inquadrato dice “stiamo andando in Italia, ecco il numero di telefono della nostra ditta, ed ecco la pagina Facebook, poi iniziano a scherzare e fare battute. Al minuto 00:36 entra in gioco il promo ufficiale dell’azienda, come nel caso sopra, e si sente più volte dire la parola Italia (destinazione finale)

5- Siamo arrivati in Italia, ecco come mettersi in regola

(si deve ignorare il logo con la scritta London e la torre Eiffel visibile all’inizio del video, perchè è parte di una serie e questo episodio è stato girato in Italia. Quest’altro episodio, invece, è stato girato a Berlino tempo fa e pubblicato il 6 giugno 2018).

Titolo in arabo : la residenza in Italia dal punto di vista degli scafisti e dei migranti.

Pubblicato l’8 giugno 2018 – circa 2 mila visualizzazioni

Contenuto: video montato da un vlogger arabo usando il contenuto web di uno dei tanti youtubers mediorientali che dispensano consigli a chi intende arrivare in Italia illegalmente.

Nel dettaglio, i video più cliccati questa estate sono quelli di un ragazzo che si chiama Fuoad, con il suo canale youtube colmo di consigli e dritte in lingua araba dialettale. Il suo canale è riuscito a totalizzare circa 60 mila click. C’è poi quello di un altro ragazzo, che si chiama Mourad e racconta nei minimi dettagli – sempre in arabo dialettale – le sue avventure con le forze dell’ordine nel territorio italiano, e non solo, totalizzando quasi mezzo milione di click in pochi mesi.


6- Video pubblicato la scorsa estate

Titolo in arabo; Nuovo filmato. Arrivo dei haraga algerini in Italia

Contenuto : una decina di ragazzi scherzano a bordo di una piccola imbarcazione veloce che sfreccia verso le coste italiane. La pagina YouTube di riferimento ha circa 50 mila iscritti, e contiene una miniera di informazioni e link, con aggiornamenti quasi quotidiani.


7- Appena sbarcati; giochi da ragazzi in spiaggia, risate e tanti scherzi

Titolo in arabo; il momento d’arrivo in Italia, non crederai a quello che è successo.

Pubblicato il 23 settembre scorso – più di 225 mila visualizzazioni

La voce di quello che gira il filmato dice “siamo arrivati grazie al cielo“, poi si mette a correre, gareggiare e scherzare con gli amici.


8– La carovana felice

Titolo in arabo : carovana che arriva in Italia da Annaba (città costiera algerina)

Pubblicato il 2 giugno 2018 – quasi 100 mila visualizzazioni

Contenuto : Battute, canti di gioia e scherzi di due gruppi di migranti su due taxi del mare che navigano uno accanto all’altra verso le coste italiane.


In conclusione, questi scafisti 3.0 offrono ad una fetta del mercato locale un viaggio pubblicizzato come sicuro, veloce, apparentemente incontrollabile sia dalle autorità locali che da quelle europee, economico e con assistenza all’arrivo.

Questa è a tutti gli effetti la nuova frontiera alternativa di una migrazione silenziosa e continua, probabilmente sempre esistita, lontana dai riflettori internazionali, e anche dalle ONG.

(aggiornato il 23 ottobre 2018 con nuovi filmati inediti da poco pubblicati)