Site icon | Il Mondo 24 ORE | by Samir Zakaria

Il grande ritorno dell’Italia in Libia con Mario Draghi

Il primo ministro italiano, dott. Mario Draghi, ha svolto il 6 aprile una visita ufficiale in Libia accompagnato dal ministro degli Esteri dott. Luigi De Maio per risaldare la partnership previlegiata tra Italia e Libia, persa negli ultimi anni a causa della guerra, ma anche per esprimere massimo sostegno politico dell’Italia al primo governo di unità nazionale, presieduto dal dott. Abdelhamid Dabaiba, e costituito nel paese nord africano con il pieno beneplacito dell’ONU. Draghi ha incontrato anche il Presidente del Consiglio Presidenziale libico, dott. Mohamed Younis Ahmed al-Menfi e, prima di rientrare a Roma, ha avuto un colloquio bilaterale con il Primo Ministro della Repubblica Ellenica, Kyriakos Mītsotakīs.

Il premier italiano è stato ricevuto dal suo omologo libico con tutti gli onori riservati ai capi di stato e di governo. Una visita preannunciata, svoltasi in seguito ad accurati preparativi bilaterali da parte dei ministri degli affari esteri dei due paesi. L’Italia e la Libia hanno tutto l’interesse a riprendere il dialogo politico e rinforzarlo dopo diversi anni di relativa interruzione, avvenuta a causa degli avvenimenti drammatici che la Libia ha vissuto prima e dopo l’uccisione di Gheddafi.

L’Italia deve difendere gli interessi nazionali in Libia e nel mediterraneo. Desidera inoltre riconsolidare la vecchia partnership prediletta, e intende ripristinarla costantemente da un punto di vista geostrategico ed economico con l’assai stimata leadership di Draghi, che intende muoversi nell’ambito delle istituzioni internazionali e del multilateralismo, facendo aperture anche verso le istituzioni europee.

La visita del premier italiano ha avuto grande risonanza su tutti i mezzi di stampa e mass media nazionali ed internazionali. Tutti gli osservatori attendono di conoscere i passi in tema di politica estera da parte dell’UE. L’Europa deve muoversi in fretta per limitare gli effetti negativi della presenza di alcune superpotenze che attualmente sono presenti in Libia, come la Russia e la Turchia. Gli ostacoli da superare sono ancora numerosi per la presenza in Libia di diversi attori stranieri che determinano un strapotere, offrendo appoggio economico e strategico alle tante milizie composte anche da mercenari ancora da ritirarsi dalla Libia, un paese tormentato che ha bisogno di un nuovo approccio molto forte da parte europea e specialmente da parte dell’Italia.

Al termine degli incontri, i capi di governo italiano e libico hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per indicare i temi trattati durante gli incontri bilaterali ma anche per esprimere, come ha detto Draghi, “la straordinaria soddisfazione” per gli esiti e risultati raggiunti, che indicano il grande successo voluto dalla visita del primo ministro italiano che ha aperto il suo nuovo ufficio, in tema di politica estera a Roma con la visita in Libia.

Sui contenuti delle discussioni con il governo libico, Draghi ha aggiunto che “È stato un incontro straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti. Abbiamo parlato della nostra cooperazione in campo progettuale, con precisi riferimenti alle infrastrutture civili, in campo energetico, in campo sanitario, in campo culturale”.

Infatti, il premier italiano ha aperto la propria dichiarazione affermando: “Questa è la mia prima visita all’estero da quando ho avuto l’onore di essere stato nominato Presidente del consiglio del governo italiano. Essa stessa è la dimostrazione dell’importanza di un legame storico tra i due Paesi. Ma voglio anche notare che questo è un momento unico per la Libia per ricostruire, per guardare al futuro e per muoversi con celerità e con decisione”.

Draghi, nella dichiarazione congiunte con il Primo Ministro libico Abdulhamid Dabaiba da Tripoli ha aggiunto: “Un requisito essenziale per procedere con la collaborazione è che il cessate il fuoco continui”. “C’è la volontà di riportare l’interscambio economico e culturale ai livelli di sei anni fa”.

“E’ un momento unico per guardare al futuro e per muoversi con celerità e decisione. C’è la volontà di riportare quello che era l’interscambio culturale ed economico con la Libia ai livelli di cinque o sei anni fa e la conversazione di oggi mi assicura che si vuole anche superarlo”, spiega Draghi.

“Sul piano dell’immigrazione, noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo, aiutiamo e assistiamo la Libia”. “Ma il problema non è solo geopolitico, e anche umanitario e in questo senso l’Italia è uno dei pochi paesi che tiene attivi i corridoi umanitari”.

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“Una delle questioni più rilevanti da riattivare – ha detto il premier libico Abdulhamid Dabaiba – è l’Accordo di amicizia del 2008, a cominciare dalla costruzione dell’autostrada”. “Prevediamo un aumento della collaborazione nell’elettricità e nell’energia” spiega. “Una delle questioni più importanti – ha detto il premier Abdulhamid Dabaiba – e spiega; “da riattivare è l’Accordo di amicizia del 2008, a cominciare dalla costruzione dell’autostrada”.

Ha aggiunto che l’Italia mostra un grande interesse per la stabilità della Libia che, da parte sua, apprezzerà altamente la riapertura dello spazio aereo italiano all’aviazione libica e la ripresa dei voli tra i due paesi. Aldabaiba ha anche auspicato che l’Italia faciliti la concessione di visti italiani per i libici dalla sua ambasciata di Tripoli, e che l’Italia faciliti le procedure per i libici residenti in Italia. Ha detto che l’Eni è molto importante nel campo della cooperazione libico-italiana.

Aldabaiba ha concluso che la Libia e l’Italia soffrono della sfida comune dell’immigrazione illegale, il terrorismo, il crimine organizzato e il traffico di esseri umani che insieme costituiscono questioni comuni, e che devono essere combattute insieme.

L’Italia di Mario Draghi sta tentando di dimostrare con questa importante visita in Libia di avere tutte le carte in regola, e di possedere la credibilità politica sufficiente per conciliare gli interessi nazionali e interessi europei. Un compito assai difficile e complicato alla luce della complessità dell’attuale quadro internazionale, vista anche la situazione all’interno della Libia, caratterizzata dalla presenza di numerosi ostacoli rappresentati dalle influenze esercitate dalla Russia e la Turchia e dagli altri attori minori che stanno riuscendo ad alimentare discordia tra le fazioni nazionali libiche.

Ahmad BAKIE | scrittore siriano che vive in Italia